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Dall’ex Lanificio Berti di Pratovecchio nasce un polo culturale e sociale: la memoria come ponte verso il futuro

Pratovecchio – Arezzo (sabato, 18 ottobre 2025) — Un luogo storico del lavoro e dell’industria tessile si trasforma oggi in uno spazio dedicato alla cultura, al dialogo intergenerazionale e alla memoria collettiva. È l’ex Lanificio Berti di Pratovecchio (AR), rigenerato grazie all’impegno dell’associazione Pratoveteri APS e dei giovani del territorio, che ospiterà domenica 19 ottobre alle ore 18.00 la presentazione del libro di Filippo Boni, “Mi chiamo Oleg, sono sopravvissuto ad Auschwitz” (Newton Compton Editori).

di Alice Grieco

L’incontro, che si terrà presso La.B – Neuroni in Movimento in via Uffenheim 5 a Pratovecchio, sarà a ingresso libero e rappresenta uno degli appuntamenti più significativi della prima stagione culturale del nuovo spazio. A dialogare con l’autore sarà la giornalista Cecilia Primerano, vicedirettrice RAI, in un confronto che intreccerà storia, memoria e attualità.

Nel suo libro, il giornalista e scrittore Filippo Boni ripercorre la storia autentica e commovente di Oleg Mandić, l’ultimo bambino uscito vivo dal campo di sterminio di Auschwitz. Arrestato nel 1944 all’età di undici anni insieme alla madre e alla nonna, Oleg fu deportato non per la sua appartenenza religiosa, ma perché figlio e nipote di partigiani impegnati nella resistenza contro il regime nazista.

Tra le pagine del volume si snoda un racconto potente, in cui la testimonianza diretta si trasforma in un atto di resistenza morale. Ad Auschwitz, Oleg conobbe la fame, la fatica e la solitudine, ma anche un barlume di umanità nell’amicizia con il coetaneo Tolja, poi morto in infermeria, vittima degli esperimenti del dottor Mengele. Sopravvissuto per caso, il 2 marzo 1945 fu tra coloro che, insieme ai soldati dell’Armata Rossa, “chiusero per sempre i cancelli di Auschwitz”.

Ho scritto questo libro per tutte le vittime di ogni guerra e genocidio, di ieri e di oggi – afferma Boni –. È il mio modo di celebrare la vita, l’amore e la pace.”

Io ho sofferto e sono stato liberato, ma la mia libertà è rimasta segnata da una pena senza fine. Da Auschwitz, in realtà, non è mai uscito nessuno”, racconta Oleg Mandić nelle pagine del libro.

La sua vicenda, intrecciata a un recente episodio legato alla guerra in Ucraina, assume oggi un valore ancora più attuale. In un mondo in cui le guerre e i conflitti continuano a mietere vittime innocenti, il suo messaggio si fa appello universale contro l’indifferenza. “Mi addolora pensare che la storia, in fondo, non ci abbia insegnato abbastanza. Le guerre e i genocidi si ripetono. Ma ognuno di noi deve fare la propria parte: la mia missione è combattere l’odio con la memoria”, aggiunge Mandić.

Per molti anni il sopravvissuto ha custodito in silenzio i propri ricordi, fino a quando la necessità di raccontare ha superato il peso del dolore. La sua voce è oggi una lezione di umanità, coraggio e responsabilità collettiva, che invita le nuove generazioni a farsi custodi della memoria storica.

La presentazione del libro di Boni segna anche la chiusura della prima stagione di eventi di La.B – Neuroni in Movimento, un progetto di rigenerazione urbana e culturale nato per ridare vita all’ex Lanificio Berti.

Promosso dall’associazione Pratoveteri APS e sostenuto dal progetto “Lab Giovani: Spazio, Creatività e Comunità”, lo spazio rappresenta oggi un punto di riferimento per i giovani del Casentino, un luogo in cui cultura, arte e partecipazione si fondono in un unico linguaggio. L’iniziativa è stata realizzata nell’ambito del bando “Siete Presente. Giovani e Associazionismo – Edizione 2025”, promosso da Cesvot e finanziato da Regione Toscana – Giovanisì, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, con il contributo della Fondazione CR Firenze.

La.B si propone come laboratorio permanente di socialità e innovazione culturale, dove la memoria storica incontra la creatività delle nuove generazioni, in un percorso che unisce tradizione e futuro.

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Last modified: Ottobre 18, 2025
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