Arezzo (martedì, 19 agosto 2025) — Rimane in carcere il 37enne originario di Monte San Savino arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di aver maltrattato la madre di 65 anni, affetta da gravi patologie e ricoverata all’ospedale di Santa Margherita, alla Fratta di Cortona. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari, Claudio Lara, che ha convalidato l’arresto e confermato la misura cautelare della detenzione in carcere, ritenuta necessaria a causa della pericolosità dell’uomo e del concreto rischio di reiterazione del reato.
di Alice Grieco
L’episodio culminato nell’arresto risale al 14 agosto, quando gli agenti della Squadra Mobile di Arezzo – guidata dal dottor Davide Comito – sono intervenuti direttamente all’interno della stanza di degenza della donna, cogliendo il 37enne in flagranza di nuovi atti di violenza nei confronti della madre. Secondo quanto riportato dagli inquirenti, l’uomo avrebbe strattonato e aggredito la madre nonostante le sue condizioni di salute compromesse.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo con la pm Francesca Eva, era partita già da tempo a seguito di diversi ricoveri sospetti della donna in varie strutture sanitarie della provincia. Proprio per chiarire le cause di tali ricoveri e verificare la possibilità di maltrattamenti domestici, gli inquirenti avevano disposto un’attività di monitoraggio tecnico con intercettazioni audio-video nella stanza di ospedale in cui la 65enne si trovava ricoverata.
Grazie alla collaborazione del personale sanitario del presidio cortonese, gli investigatori hanno potuto documentare una serie di episodi di violenza fisica e psicologica compiuti dal figlio, confermando un quadro di vessazioni protratte nel tempo. Le immagini e le registrazioni hanno reso inequivocabili le responsabilità del 37enne, che più volte – durante gli orari di visita – avrebbe maltrattato la madre, già gravemente debilitata.
Il 14 agosto, al termine dell’ennesimo episodio violento, gli agenti della Squadra Mobile sono intervenuti arrestando l’uomo in flagranza di reato. L’indagato avrebbe tentato di opporre resistenza e di sottrarsi alla cattura, costringendo i poliziotti a bloccarlo con l’uso delle manette di sicurezza. Oltre ai reati di maltrattamenti e lesioni aggravate, nei suoi confronti è stata contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.
Il 37enne, assistito dall’avvocato Giuseppe Renzetti, ha fornito la propria versione dei fatti durante l’interrogatorio di garanzia, ma il giudice ha ritenuto gravi gli indizi raccolti e ha sottolineato la pericolosità sociale dell’uomo, descritto come impulsivo, violento e vessatorio. La richiesta della difesa di applicare una misura alternativa, come il divieto di avvicinamento alla madre, è stata respinta in quanto ritenuta insufficiente a tutelare l’incolumità della donna.
Dopo l’udienza, il 37enne è stato trasferito nuovamente nel carcere di San Benedetto, in via Garibaldi ad Arezzo, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il caso ha suscitato profonda indignazione nell’opinione pubblica locale, anche per la particolare vulnerabilità della vittima, una madre malata e non autosufficiente, costretta a subire violenze da parte del proprio figlio convivente. La conferma della misura cautelare più severa rappresenta, nelle parole della Procura e della Questura di Arezzo, un atto dovuto per garantire la sicurezza della donna e riaffermare l’importanza della tutela delle persone fragili.
Tag: carabinieri, maltrattamento, misura cautelare Last modified: Agosto 19, 2025