Arezzo (sabato, 26 luglio 2025) — Alle porte di Arezzo, nel cuore della Toscana, l’Istituto Madre della Divina Provvidenza di Agazzi compie un nuovo passo verso il futuro della riabilitazione clinica, inaugurando un’avanzatissima area tecnologica interamente dedicata alla robotica applicata alla riabilitazione motoria. Si tratta di un investimento significativo, che testimonia la volontà della struttura di coniugare innovazione scientifica, attenzione umana e centralità del paziente, con un’attenzione particolare rivolta all’età evolutiva.
di Alice Grieco
Già noto a livello nazionale per il trattamento integrato di patologie ortopediche e neurologiche, l’Istituto amplia ora le proprie potenzialità grazie all’introduzione di dispositivi robotici di ultima generazione, progettati per rispondere alle esigenze riabilitative di un’utenza diversificata, che spazia dai bambini di sei anni fino ai giovani adulti e agli anziani. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire percorsi terapeutici su misura, personalizzabili in base alle specificità cliniche, al livello di sviluppo motorio e agli obiettivi funzionali di ciascun paziente.
Il cuore pulsante del nuovo spazio tecnologico è rappresentato da una gamma di dispositivi robotici ad alta precisione, capaci di guidare i movimenti degli arti superiori e inferiori attraverso esercizi ripetitivi e calibrati. Questi sistemi non si limitano alla semplice riproduzione del gesto motorio, ma attivano processi di apprendimento neuromotorio che favoriscono il recupero funzionale in modo sicuro ed efficace.
Particolarmente innovativo è l’impiego dell’esoscheletro bionico Ekso, uno strumento già impiegato in contesti clinici avanzati per la riabilitazione del cammino. Questa tecnologia trova applicazione nei percorsi di recupero di pazienti colpiti da lesioni midollari, esiti di ictus, sclerosi multipla e altre patologie neurologiche invalidanti. A completare l’ecosistema riabilitativo, vi sono dispositivi sensorizzati per il trattamento della motricità fine delle mani e delle dita, nonché attrezzature specifiche per la riabilitazione dell’arto superiore – spalla, gomito e polso – che consentono un’azione terapeutica dettagliata e modulabile.
La grande novità introdotta da questa iniziativa è la possibilità di costruire percorsi terapeutici altamente personalizzati per l’età pediatrica, in particolare nei casi in cui siano compromessi lo sviluppo motorio o le funzioni neuromuscolari. Il progetto si colloca nell’ambito di una collaborazione tra il centro riabilitativo A-Rìa e il polo specialistico per l’età evolutiva Futurabile, dando vita a un modello di presa in carico multidisciplinare, capace di adattarsi ai bisogni dinamici di crescita e recupero dei bambini e degli adolescenti.
Inoltre, l’Istituto promuove un progetto di ricerca clinica e sperimentazione scientifica, realizzato in sinergia con altre realtà sanitarie italiane. L’obiettivo è duplice: da un lato, raccogliere dati oggettivi per validare le tecniche adottate; dall’altro, contribuire all’elaborazione di protocolli terapeutici condivisi che possano alzare ulteriormente gli standard assistenziali nel campo della riabilitazione tecnologica.
In un’epoca in cui la medicina si fa sempre più digitale, l’Istituto di Agazzi non trascura l’aspetto umano della cura. Come sottolinea Marco Caserio, dirigente del centro A-Rìa, “la tecnologia deve essere al servizio della persona, non sostituirla. Il nostro obiettivo è restituire al paziente, soprattutto se giovane, la possibilità di una vita piena, autonoma e dignitosa”.
A completare il quadro, la digitalizzazione integrale delle cartelle cliniche consente un monitoraggio in tempo reale degli esiti terapeutici, favorendo una gestione ottimale dei dati e una continua personalizzazione degli interventi. Questo sistema di gestione intelligente rappresenta un valore aggiunto per la medicina riabilitativa contemporanea, garantendo tracciabilità, precisione e capacità di adattamento costante.
Tag: area robotica, riabilitazione high tech, riabilitazione tecnologica Last modified: Luglio 26, 2025

