Ripa di Olmo – Arezzo (venerdì, 13 giugno 2025) — Il 3 ottobre 2019, a Ripa di Olmo, Marco B. fu trovato in possesso di un annaffiatoio mentre assisteva il suo amico Nicola De Benedetto nella coltivazione di piante di cannabis destinate a uso terapeutico. La sostanza, prescritta a De Benedetto come trattamento per alleviare i gravi dolori causati dall’artrite reumatoide, rappresentava per lui una terapia essenziale. In seguito a un intervento dei Carabinieri nella serra, De Benedetto, riconosciuto invalido, fu assolto con la formula “il fatto non sussiste”.
di Alice Grieco
Tuttavia, De Benedetto è deceduto nel dicembre 2023, dopo essere diventato un noto sostenitore dell’uso medico della cannabis, riconosciuta come cura alternativa alle terapie convenzionali.
Nonostante l’assoluzione dell’invalido, il collaboratore Marco B., condannato in primo grado dal Tribunale di Arezzo per “coltivazione non autorizzata di sostanza stupefacente”, è ancora coinvolto in un processo d’appello, con udienza fissata al 3 febbraio 2026 presso la Corte di Firenze. L’imputato spera di ribaltare la sentenza e ottenere l’assoluzione definitiva.
La controversia giuridica intorno a questo caso è complessa sia dal punto di vista legale che umano. Marco B., operaio incensurato di 47 anni, assistito dagli avvocati Cristiano Cazzavacca e Osvaldo Fratini, è stato ritenuto responsabile della coltivazione “in quantità sproporzionata rispetto all’uso personale” di De Benedetto. Nonostante la motivazione attenuante legata all’aiuto fornito al malato, la sentenza ha rigettato l’applicazione della fattispecie più lieve del reato e ha negato la sospensione del procedimento mediante messa alla prova.
È importante sottolineare come, in un parallelo giudizio, il Giudice per le Indagini Preliminari (GUP) di Arezzo abbia invece escluso ogni responsabilità penale a carico di De Benedetto per la coltivazione terapeutica. Questa decisione ha rappresentato un precedente significativo, riconoscendo la legittimità dell’autoproduzione di cannabis a scopo terapeutico, anche in quantitativi elevati (fino a 20.000 dosi), giustificata dalla necessità di un trattamento efficace per il dolore.
Walter – nome di battesimo di Nicola De Benedetto – esprimeva pubblicamente il proprio sostegno alla pianta come unica alternativa terapeutica efficace, malgrado la patologia invalidante che lo costringeva su una sedia a rotelle e gli provocava deformità dolorose alle mani. Dopo una lunga battaglia contro la malattia dal 1987, Walter è deceduto per arresto cardiaco nel dicembre 2023 all’età di 50 anni, lasciando un’eredità significativa nel dibattito sul diritto all’uso terapeutico della cannabis.
Il caso ha suscitato l’attenzione di associazioni come Luca Coscioni, Meglio Legale e Radicali Italiani, che hanno sottolineato le incongruenze normative e la necessità di aggiornare la legislazione riguardante la coltivazione e l’uso di cannabis a scopo medico. Durante il blitz dei Carabinieri nella serra di Ripa di Olmo furono sequestrate 15 piante alte circa due metri e mezzo, quantitativo che il GUP ha ritenuto compatibile con l’uso personale terapeutico, escludendo l’ipotesi di spaccio.
Il giudice del GUP affermò: “Sarebbe paradossale e contrario ai principi di umanità e giustizia punire un imputato per aver coltivato piante di cannabis al fine di tutelare la propria salute e garantire condizioni di vita più dignitose.” Tuttavia, il Tribunale ha contestato la dimensione “industriale” della coltivazione di Marco B., considerandola superiore alle necessità terapeutiche di De Benedetto e ravvisando un “pericolo presunto” sanzionabile ai sensi dell’art. 73 del DPR 309/1990.
Il prossimo appuntamento processuale del 3 febbraio 2026 rappresenterà un momento cruciale per stabilire l’equilibrio tra diritto alla salute e applicazione della normativa penale in materia di sostanze stupefacenti. Solo allora si potrà chiarire se la condanna a un anno, due mesi e venti giorni inflitta a Marco B., per aver assistito nella coltivazione terapeutica, sia conforme ai principi di giustizia e umanità.
Tag: coltivazione terapeutica, cronistoria, implicazioni giudiziarie Last modified: Giugno 13, 2025