Scritto da 5:06 am Arezzo, Cronaca, Top News

Arezzo: la salma di Carla Maria Vittoria Bazzani da nove mesi in obitorio. La figlia accusata di occultamento di cadavere e truffa aggravata

Arezzo (mercoledì 28 maggio 2025) — Da oltre nove mesi la salma della signora Carla Maria Vittoria Bazzani, novantaduenne residente ad Arezzo, giace all’interno di una cella frigorifera presso l’obitorio dell’ospedale cittadino. Il decesso, avvenuto per cause naturali, risale a un periodo imprecisato prima del 31 agosto 2024, data in cui il corpo senza vita fu rinvenuto nella sua abitazione di via Molinara 9. La scena che si presentò agli inquirenti fu di estrema desolazione: la donna giaceva nel letto, con un lenzuolo adagiato sul volto, e accanto a lei si trovava il cadavere del suo gatto, morto presumibilmente di stenti.

di Alice Grieco

Le autorità giudiziarie hanno da tempo rilasciato il nulla osta per la sepoltura, essendo l’inchiesta formale conclusa. Tuttavia, a oggi nessun familiare, nemmeno alla lontana, si è fatto avanti per reclamare la salma o provvedere alla sua inumazione. La questione solleva interrogativi etici e sociali sul rispetto della dignità post mortem e sull’assenza di una rete familiare o istituzionale che garantisca il diritto a una sepoltura decorosa.

Sul fronte giudiziario, la figlia della defunta, Silvia B., 61 anni, dovrà comparire il prossimo 26 settembre 2025 dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Arezzo, Antonio Dami. A suo carico pendono le accuse di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dell’INPS. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, coordinati dalla dott.ssa Julia Maggiore della Procura di Arezzo, la donna sarebbe stata consapevole del decesso della madre ma avrebbe deliberatamente omesso di segnalarlo, chiudendo l’abitazione e continuando a percepire indebitamente la pensione della defunta, come dimostrato da accertamenti bancari effettuati dalla squadra mobile.

È caduta invece l’accusa iniziale di abbandono di persona incapace, poiché è stato riconosciuto che la morte era già sopraggiunta da tempo al momento del ritrovamento. La figlia, priva di legami familiari, senza fissa dimora per un certo periodo (la casa è stata successivamente dissequestrata), ha vissuto in condizioni di estrema precarietà, spostandosi tra varie località, tra cui Rimini, dove fu brevemente rintracciata. È assistita legalmente dall’avvocata Barbara Mugnai, la quale ha dichiarato di non essere attualmente a conoscenza del luogo in cui si trovi la propria assistita. La difesa ha preannunciato la presentazione in aula di elementi nuovi rispetto a quanto finora emerso.

La vicenda, che aveva suscitato grande clamore mediatico nei primi giorni di settembre 2024, si inserisce in un più ampio contesto di fragilità sociale e isolamento che affligge sempre più anziani e nuclei familiari disgregati. Resta irrisolta, nel frattempo, la questione umanitaria della mancata sepoltura della signora Bazzani. Il Comune di Arezzo, da noi contattato, ha confermato la disponibilità a intervenire per garantire un’adeguata tumulazione, ma ha precisato che manca ancora una richiesta formale da parte dell’autorità giudiziaria.

Il caso, per la sua complessità e drammaticità, impone una riflessione urgente sulle politiche sociali locali, sulla tutela dei soggetti vulnerabili e sulla necessità di procedure più snelle ed efficaci per la gestione post mortem in assenza di familiari.

Condividi la notizia:
Tag: , , , , Last modified: Maggio 28, 2025
Close