Badia al Pino – Arezzo (mercoledì 28 maggio 2025) — Una grave emergenza occupazionale colpisce il territorio di Badia al Pino, dove quindici lavoratori del settore trasporti si sono ritrovati improvvisamente senza impiego a seguito della cessazione dell’attività di una ditta in appalto operante per conto di UPS. L’impresa in questione, che fino a pochi giorni fa gestiva il magazzino locale, ha comunicato la decisione di chiudere la sede aretina, proponendo un trasferimento collettivo a Prato, presso un centro di smistamento dell’azienda committente.
di Alice Grieco
«Siamo stati lasciati senza lavoro da un giorno all’altro», dichiara Carlo Crulli, portavoce dei lavoratori coinvolti, denunciando l’assenza di un confronto preventivo con i dipendenti e i sindacati. Il contratto di affitto del magazzino di Badia al Pino, scaduto a febbraio, non è stato rinnovato, né sono state valutate soluzioni alternative che potessero garantire la continuità lavorativa sul territorio.
La situazione ha portato all’avvio di uno sciopero ad oltranza da parte dei lavoratori, deciso nella giornata di lunedì. Tuttavia, martedì 27 maggio, gli operai si sono recati presso il magazzino per iniziare la protesta e hanno scoperto che lo stabile era stato completamente svuotato durante la notte: camion, merci e attrezzature erano stati rimossi, impedendo di fatto qualunque attività, compresa la mobilitazione sindacale.
«Ci siamo trovati davanti a un magazzino chiuso e privo di mezzi – continua Crulli –. Si tratta a tutti gli effetti di una violazione del diritto allo sciopero, un diritto costituzionalmente garantito». In risposta alla protesta, la società ha recapitato ai lavoratori una simulazione di busta paga che contempla l’ipotesi di dimissioni volontarie in caso di mancato trasferimento a Prato, rendendo ancora più critica la posizione degli operatori.
I sindacati, informati tempestivamente, hanno avviato interlocuzioni con l’azienda, ma finora le trattative non hanno prodotto esiti concreti. Il 31 maggio rappresenta la data limite: da quel momento il magazzino sarà ufficialmente dismesso, e ai lavoratori non resterà che scegliere tra il trasferimento forzato a Prato o la perdita del posto di lavoro.
L’intera vicenda solleva interrogativi rilevanti in merito alla tutela dei diritti dei lavoratori, alla gestione dei contratti in appalto nel settore della logistica e alla responsabilità sociale delle imprese committenti. I lavoratori attendono ora un intervento deciso delle rappresentanze sindacali e delle istituzioni territoriali affinché venga individuata una soluzione che tuteli il diritto al lavoro e scongiuri l’ennesimo caso di precarizzazione occupazionale.
Tag: badia al pino, chiusura improvvisa, crisi occupazionale, UPS Last modified: Maggio 28, 2025

