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Tentato omicidio con l’acido: assoluzione per il 35enne pakistano nel caso dell’autolavaggio di Monte San Savino

Monte San Savino – Arezzo (lunedì, 23 giugno 2025) — Il Tribunale di Arezzo ha assolto un cittadino pakistano di 35 anni dall’accusa di tentato omicidio aggravato, con la formula “il fatto non sussiste”. L’uomo era imputato per aver avvelenato un connazionale di 28 anni mediante la somministrazione forzata di una sostanza corrosiva all’interno di un autolavaggio, in un episodio avvenuto il 15 agosto 2024. Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a otto anni di reclusione, sostenendo una ricostruzione dei fatti di natura dolosa e premeditata.

di Alice Grieco

La sentenza, emessa dalla giudice Giulia Soldini, ha accolto integralmente la linea difensiva degli avvocati Francesca Marolda e Federico Bonechi. Secondo la tesi sostenuta in aula, si sarebbe trattato di un incidente di natura accidentale, legato alla presenza – all’interno dell’autolavaggio – di contenitori non etichettati contenenti liquidi potenzialmente pericolosi utilizzati per la pulizia delle vetture.

Determinanti, ai fini della decisione, sono risultati alcuni elementi emersi nel corso del dibattimento: le ustioni riportate dalla vittima erano circoscritte al cavo orale e all’esofago, senza segni compatibili con un’aggressione fisica, come invece affermato dal denunciante. Nessuna traccia di percosse è stata rilevata, smentendo l’ipotesi dell’uso di un bastone o manico di scopa per costringere la vittima all’ingestione.

Inoltre, il contesto dell’autolavaggio – dove erano presenti diverse taniche e bottiglie riutilizzate – ha rafforzato la possibilità di uno scambio accidentale tra una bottiglia d’acqua e un contenitore di liquido corrosivo. Anche alcune conversazioni intercettate tra i due soggetti coinvolti hanno suscitato dubbi sulla veridicità della versione accusatoria.

La vicenda ha avuto origine nel giorno di Ferragosto, quando il 28enne fu soccorso in condizioni critiche e trasferito d’urgenza prima all’ospedale San Donato di Arezzo e poi in un centro specializzato di Pisa. Le prime ipotesi parlavano di un tragico errore dovuto alla sete e all’elevata temperatura estiva. Tuttavia, successivamente, la denuncia della presunta vittima e le indagini della procura portarono all’accusa formale di tentato omicidio, motivata da presunti dissidi economici legati a un prestito di 8.000 euro e a un progetto lavorativo fallito.

Il processo si è svolto con rito abbreviato, e le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Marco Gnalducci, e la procura della Repubblica valuteranno se ricorrere in appello.

Con questo primo pronunciamento, il Tribunale ha escluso l’esistenza di un tentato omicidio. La sentenza rappresenta una tappa fondamentale nella vicenda giudiziaria nota come “il caso dell’autolavaggio di Monte San Savino” e potrebbe costituire un precedente giurisprudenziale per altri casi in cui vi sia sovrapposizione tra incidenti lavorativi e sospetti penali. Resta ora da attendere l’eventuale impugnazione e il deposito delle motivazioni integrali per comprendere nel dettaglio il ragionamento seguito dalla Corte.

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Tag: , , , Last modified: Giugno 23, 2025
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