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Tentato omicidio ad Arezzo: richiesta di otto anni di reclusione per aver costretto un connazionale a ingerire acido

Arezzo (domenica 8 giugno 2025) — È in corso presso il Tribunale di Arezzo un processo a carico di un cittadino pakistano, nato nel 1989, accusato di tentato omicidio per aver costretto un rivale, mediante violenza fisica, a ingerire una sostanza acida. L’episodio, risalente al Ferragosto dello scorso anno, si sarebbe verificato all’interno di un autolavaggio situato a Monte San Savino.

di Alice Grieco

Nel corso dell’udienza più recente, la Pubblica Ministera Julia Maggiore ha avanzato una richiesta di condanna a otto anni di reclusione. Il procedimento si sta svolgendo con rito abbreviato, modalità che, in caso di condanna, prevede una riduzione della pena pari a un terzo.

La pronuncia della sentenza è prevista per il prossimo 17 giugno, a conclusione della fase dibattimentale e delle repliche finali. Il giudice incaricato di emettere il verdetto è Giulia Soldini.

L’imputato, difeso dall’avvocata Francesca Marolda, respinge ogni addebito, sostenendo una versione dei fatti radicalmente diversa da quella presentata dall’accusa. La difesa ha richiesto l’assoluzione piena. La parte civile, costituita dal connazionale rimasto gravemente intossicato a seguito dell’ingestione dell’acido, è rappresentata dall’avvocato Marco Gnalducci, e ha presentato istanza di risarcimento in separata sede.

L’origine del violento scontro sarebbe riconducibile a un dissidio di natura economica. La vittima avrebbe infatti consegnato circa 8.000 euro all’imputato per l’avvio congiunto di un’attività imprenditoriale, progetto che però non si è mai concretizzato. Da qui la lite degenerata, durante la quale – secondo la ricostruzione dell’accusa – la vittima sarebbe stata immobilizzata a terra e costretta a bere il liquido corrosivo, somministrato tramite una bottiglia portata alla bocca con la forza.

A seguito del grave episodio, la vittima fu soccorsa e trasportata d’urgenza presso un centro specializzato a Pisa, dove venne sottoposta a lavanda gastrica. L’intervento tempestivo e le successive cure evitarono conseguenze ancor più tragiche. Le indagini, avviate immediatamente dopo i fatti, hanno portato al rinvio a giudizio dell’imputato.

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Tag: , , , , Last modified: Giugno 8, 2025
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