Arezzo (venerdì 6 giugno 2025) — La decisione di deviare i treni regionali dalla Direttissima alla linea ferroviaria lenta ha suscitato diffuse reazioni negative da parte delle istituzioni e dei pendolari. La Regione Toscana, attraverso il presidente Eugenio Giani e l’assessore ai trasporti Stefano Baccelli, ha manifestato una netta opposizione alla misura, comunicando la propria contrarietà sia all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) sia agli amministratori delegati di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e Trenitalia.
di Alice Grieco
A rafforzare la posizione della Giunta regionale interviene un’interrogazione presentata dai consiglieri del Partito Democratico, Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis, con la quale si richiede la convocazione urgente di un tavolo istituzionale con RFI e Trenitalia. L’obiettivo è individuare soluzioni alternative che non penalizzino ulteriormente i servizi ferroviari regionali, in particolare lungo la tratta utilizzata quotidianamente dai pendolari del Valdarno e delle aree limitrofe.
Il Comitato Pendolari Valdarno Direttissima ha lanciato un appello alla Regione, denunciando il rischio concreto che, a partire da dicembre con l’introduzione del nuovo orario ferroviario, i treni siano definitivamente trasferiti sulla linea lenta. Tale decisione, secondo i rappresentanti del comitato, comprometterebbe gravemente i tempi di percorrenza e la qualità complessiva del servizio pubblico ferroviario.
“Non è accettabile che i disagi derivanti dai lavori infrastrutturali in corso vengano scaricati unicamente sui pendolari” – hanno dichiarato Ceccarelli e De Robertis – “Dirottare i convogli sulla linea lenta rappresenta una misura inefficace che rischia di peggiorare una situazione già critica”.
Il presidente Giani e l’assessore Baccelli hanno inoltre ricordato come la Regione si sia attivata tempestivamente non appena venuta a conoscenza del piano di RFI. In una comunicazione ufficiale del 4 maggio indirizzata al presidente di ART e ai vertici di RFI e Trenitalia, la Regione ha illustrato in dettaglio le ragioni della propria contrarietà. In assenza di risposte soddisfacenti, l’amministrazione regionale ha successivamente coinvolto anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Conferenza delle Regioni, e gli assessorati competenti delle Regioni Umbria e Lazio.
Infine, crescente è anche la preoccupazione da parte degli enti locali. I sindaci di Cortona, Chiusi e Orvieto hanno sottoscritto una lettera congiunta indirizzata alle Regioni Toscana e Umbria, esprimendo forte contrarietà alla prospettiva di rallentamenti significativi nel trasporto ferroviario interregionale.
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