Ponte della Chiassa – Arezzo (venerdì 16 maggio 2025) — Il dibattito attorno alla riapertura del crossodromo di Ponte alla Chiassa, nel Comune di Arezzo, continua a suscitare tensioni e prese di posizione tra i residenti delle frazioni coinvolte. Durante un’assemblea pubblica svoltasi nei giorni scorsi, i cittadini hanno nuovamente espresso le proprie preoccupazioni circa l’impatto ambientale e sociale derivante dalla possibile riattivazione della struttura, chiusa nel 2020 dai Carabinieri Forestali.
di Alice Grieco
Il Comitato dei residenti, già promotore di una petizione contraria alla riapertura, è tornato a far sentire la propria voce, lamentando una mancata considerazione delle esigenze territoriali. I portavoce del comitato – presenti anche alla recente apertura delle buste relative al bando per l’assegnazione dell’impianto – sottolineano come, nel corso degli ultimi cinque anni, le comunità di Ponte alla Chiassa, Giovi, Puglia e Tregozzano abbiano investito nella riqualificazione del territorio circostante, costruendo immobili e strutture residenziali in prossimità del circuito.
A partecipare al bando sono due realtà sportive: la Steels Motocross di Castiglion Fiorentino e il Motoclub ChiusdinoMxpark, con sede a Chiusdino (SI). Il bando prevede tra i criteri di valutazione anche il radicamento territoriale, specificando che “la società sportiva deve dimostrare un legame con il territorio di riferimento, in particolare con le frazioni interessate, al fine di promuovere l’inclusione sociale e il coinvolgimento di associazioni locali, parrocchie, gruppi sportivi e centri di aggregazione”.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal comitato, tale principio non sarebbe stato rispettato: “Le associazioni di Ponte alla Chiassa – affermano i residenti – non sono mai state coinvolte, né tantomeno hanno espresso interesse per un progetto che, a nostro avviso, non risponde alle reali esigenze del territorio”.
Contestualmente alla protesta, il comitato ha consegnato all’Amministrazione comunale una proposta alternativa, orientata verso la realizzazione di infrastrutture a basso impatto ambientale, come una pista ciclabile o percorsi vita, finalizzati a favorire uno sviluppo sostenibile e coerente con la vocazione residenziale e naturalistica dell’area.
Il timore, condiviso da molti cittadini, è che gli sforzi compiuti per una pianificazione partecipata vengano vanificati da una decisione calata dall’alto, in contrasto con le istanze emerse nel corso del dibattito pubblico. “La nostra paura – dichiarano – è che, nonostante tutto, le moto torneranno a girare, portando con sé polveri e rumori che incidono negativamente sulla qualità della vita”.
A rassicurare i cittadini è intervenuto il Vicesindaco Lucia Tanti, affiancata dall’Assessore allo Sport Federico Scapecchi, entrambi coinvolti nella gestione della vicenda. Proprio Scapecchi, in un recente incontro con il comitato, ha garantito che nessuna decisione definitiva sarà presa senza prima consultare i residenti.
Nel frattempo, l’ultima parola spetterà alla commissione tecnica incaricata di valutare le proposte progettualipresentate. Il clima di attesa è accompagnato da una crescente preoccupazione: “Non vogliamo arrivare ad azioni eclatanti – concludono i residenti – ma se le nostre richieste continueranno a essere ignorate, non escludiamo nuove forme di mobilitazione”.
Tag: caso crossodromo, ponte della chiassa, realtà sportive Last modified: Maggio 16, 2025