Arezzo (venerdì 6 giugno 2025) — Un’importante svolta urbanistica e imprenditoriale si profila per la città di Arezzo. L’imprenditore Patrizio Bertelli, presidente del Gruppo Prada, è in procinto di acquisire ufficialmente l’area ex Lebole, storica zona industriale dismessa situata all’ingresso della città, attraverso un accordo con l’attuale proprietario Marco Carrara, titolare della società Aerre. Secondo fonti attendibili, il compromesso immobiliare sarebbe già stato formalizzato, mentre la stipula del contratto definitivo appare imminente.
di Alice Grieco
L’interesse di Bertelli per l’ex complesso industriale era già emerso tra il 2021 e il 2022, in un primo tentativo di trattativa interrotta dalle incertezze legate alla pandemia e alla crisi geopolitica globale. Oggi, l’operazione sembra finalmente concretizzarsi, segnando una potenziale rinascita per un’area di circa 15 ettari, in stato di abbandono sin dal 2002, anno in cui la Marzotto ne decretò la chiusura definitiva.
Il nuovo piano per l’area ex Lebole si configura come un intervento di rigenerazione urbana a forte valore simbolico, sociale e culturale. Si prevede l’abbattimento dell’esistente e la realizzazione di nuovi spazi destinati a funzioni pubbliche, ambientali, espositive e culturali, con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza un luogo vivo e multifunzionale, aperto anche a una dimensione turistica e internazionale.
Bertelli, già noto per importanti investimenti ad Arezzo – tra cui l’acquisto del Caffè dei Costanti, della Buca di San Francesco e di Palazzo Carbonati, oltre alla significativa donazione per il restauro della Pieve di Santa Maria – conferma così il suo legame con il territorio. Il nuovo progetto, atteso da oltre due decenni, si pone in netta discontinuità con le ipotesi speculative del passato (come outlet, supermercati o edilizia residenziale non integrata), proponendo invece una visione sostenibile e innovativa.
L’ex Lebole rappresenta un luogo emblematico per Arezzo, non solo per il suo passato industriale legato alla moda e all’emancipazione femminile – le “leboline” impiegate nello stabilimento erano oltre 5.000 nei tempi d’oro – ma anche per il valore identitario che conserva nella memoria collettiva della città. La trasformazione dell’area in un polo integrato, capace di coniugare sviluppo urbano e qualità della vita, si inserisce in un contesto di crescente rilancio turistico e culturale del territorio aretino.
Attualmente, il piano urbanistico vigente prevede 12.500 mq destinati a funzioni commerciali, 8.000 mq per servizi e 27.000 mq per uso residenziale. Tuttavia, l’ingresso di Bertelli nel progetto potrebbe determinare una significativa revisione delle destinazioni d’uso, aprendo a nuove prospettive di pianificazione urbana sostenibile.
Dopo ventitré anni di stallo e degrado urbano, l’acquisizione dell’ex area Lebole da parte di Patrizio Bertelli potrebbe rappresentare una vera e propria svolta epocale per Arezzo. Se confermata, l’operazione restituirebbe alla città non solo uno spazio strategico rigenerato, ma anche un segnale forte di fiducia nel potenziale culturale ed economico del territorio.
Il progetto, al momento ancora avvolto dal massimo riserbo, promette di coniugare innovazione, qualità architettonica e sostenibilità, in linea con una visione di lungo termine che guarda al futuro senza dimenticare la memoria del luogo. Una sfida ambiziosa che potrebbe riportare Arezzo al centro delle dinamiche urbane contemporanee, ponendola come modello di rigenerazione territoriale su scala nazionale.
Tag: area ex lebole, patrizio bertelli, rigenerazione urbana, svolta urbanistica Last modified: Giugno 6, 2025