Arezzo (venerdì 30 maggio 2025) — Nel contesto dell’operazione “Cleaning”, volta a smantellare il traffico di stupefacenti tra Toscana e Umbria, un trentacinquenne albanese, già noto alle forze dell’ordine per un omicidio avvenuto nel 2010 a Olmo di Arezzo, nelle vicinanze dell’ex discoteca Trocadero, è stato condannato a tre anni e un mese di reclusione tramite patteggiamento.
di Alice Grieco
L’uomo era stato arrestato nel novembre 2024 dalla squadra mobile, in seguito al suo coinvolgimento, ancora una volta, in un’organizzazione complessa dedita allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti operante tra Arezzo e Città di Castello.
L’imputato, precedentemente sottoposto a messa alla prova, era rientrato in carcere a causa della violazione delle restrizioni. Secondo gli inquirenti, durante il periodo di libertà controllata, aveva ripreso l’attività di spaccio, peggiorando ulteriormente la sua situazione legale.
Nella mattinata di giovedì 29 maggio 2025, il giudice Claudio Lara ha definito cinque patteggiamenti, con pene variabili tra i quattro anni e mezzo e meno di due anni di reclusione. Tra i legali coinvolti, l’avvocato Antonio Mastrota, difensore del trentacinquenne albanese, e l’avvocato Alessandro Serafini. Alcuni degli imputati sono attualmente detenuti, altri agli arresti domiciliari o sottoposti a misure cautelari meno restrittive. Numerose altre posizioni sono in attesa di giudizio ordinario.
L’operazione “Cleaning”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Arezzo e avviata nell’ottobre 2023, ha svelato un’ampia organizzazione criminale composta da individui italiani e albanesi, operante in diverse aree della Toscana e dell’Umbria. Le zone interessate comprendono Arezzo, il Valdarno, Montevarchi, Cavriglia, Castiglion Fiorentino, Città di Castello (PG) e Montepulciano (SI).
Grazie a tecniche investigative avanzate, tra cui intercettazioni telefoniche, pedinamenti, microcamere, dispositivi GPS e ambientali, sono state raccolte prove decisive per contestare la violazione dell’articolo 73 del D.P.R. 309/90 (detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti). In totale, sono stati contestati 30 capi d’imputazione a carico di 16 indagati.
Il valore totale del traffico di droga, stimato dagli investigatori, si aggira intorno al milione di euro annuo. Il giudice per le indagini preliminari Stefano Cascone ha sottolineato, nell’ordinanza, che per gli indagati “la delinquenza era diventata un abituale stile di vita”.
Il soggetto, protagonista di uno dei patteggiamenti recenti, era già stato condannato con rito abbreviato a 18 anni di reclusione per il suo coinvolgimento nell’omicidio di Aron Catalin, venticinquenne rumeno accoltellato a morte nel 2010 a Olmo al termine di una rissa tra bande rivali scoppiata dopo una partita di Champions League tra Milan e Real Madrid. In quell’occasione si registrò anche un altro ferito grave. Le indagini dell’epoca portarono alla condanna di più persone, tra cui l’allora ventenne albanese, oggi nuovamente al centro di un’indagine per narcotraffico.
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