Sansepolcro – Arezzo (venerdì 30 maggio 2025) — Sansepolcro è in lutto per la perdita di Stefano Camaiti, figura eminente dell’arte locale, deceduto a 67 anni a seguito di una lunga e valorosa battaglia contro una malattia incurabile. La notizia ha scosso profondamente la comunità e l’ambiente artistico, che riconosceva in Camaiti un talento genuino e una personalità di grande valore culturale.
di Alice Grieco
Educato all’Istituto Statale d’Arte di Sansepolcro, Camaiti aveva in seguito approfondito le proprie conoscenze in grafica e pittura a Urbino, affinando così la propria tecnica e prospettiva artistica. Fin da giovane si era dedicato con ardore alla pittura, creando nel corso degli anni una carriera illustre che gli ha assicurato riconoscimenti ben oltre i confini della Valtiberina.
Innumerevoli le esposizioni personali e collettive che lo hanno visto partecipe, prova tangibile di un cammino artistico ricco e coerente. Tra le opere più celebri si annovera la creazione del drappo del Palio del Millenario, emblema della sua abilità di unire tradizione e rinnovamento.
Attento studioso di Piero della Francesca, Camaiti si era distinto anche per il suo contributo teorico all’interpretazione dell’opera del maestro rinascimentale. Nel 2017, infatti, condusse un’interessante ricerca che individuava nel tempietto ottagonale illustrato nel De Prospectiva Pingendi una somiglianza architettonica con quello di Santa Maria del Colledestro a Pieve Santo Stefano, dimostrando il suo approccio rigoroso e appassionato alla storia dell’arte.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo nel panorama artistico e culturale di Sansepolcro, ma anche nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Stefano Camaiti sarà ricordato come un artista distinto, un intellettuale appassionato e un autentico interprete della tradizione pittorica toscana.
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