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Foiano della Chiana, al via il processo per l’omicidio di Letizia Girolami: una vita tra gli animali spezzata da una lite assurda

Foiano della Chiana (mercoledì, 9 luglio 2025) — Si è aperto oggi, presso la Corte d’Assise di Arezzo, il processo per l’omicidio di Letizia Girolami, una donna di 72 anni, psicologa e psicoterapeuta di origine romana, brutalmente uccisa nei terreni della sua amata fattoria in località Poggi Grassi, nel comune di Foiano della Chiana. Un delitto che ha sconvolto la comunità e che oggi giunge al vaglio della giustizia.

di Alice Grieco

L’episodio risale al 5 ottobre 2024, quando il corpo senza vita della donna venne rinvenuto tra le coltivazioni della sua proprietà, con evidenti segni di violenza. A colpirla, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato Irfan Rana Mohamed, 37 anni, originario del Pakistan, che viveva da tempo come ospite nella stessa tenuta. L’uomo, già legato sentimentalmente alla figlia della vittima, è oggi imputato con l’accusa di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Rischia l’ergastolo.

Letizia Girolami aveva scelto di ritirarsi nella quiete della campagna toscana, immersa in un progetto di vita che univa natura, spiritualità e relazioni umane. Nella sua fattoria, curava personalmente gli animali e coltivava con dedizione il terreno. Amava profondamente quella terra e le creature che la abitavano: tra queste, in particolare, una nidiata di pavoni, a cui si dedicava con affetto quasi materno.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tutto sarebbe precipitato a seguito di una discussione accesa proprio sulla fuga dei pulcini di pavone, avvenuta dopo un violento temporale. La donna, profondamente turbata dall’accaduto, avrebbe rimproverato con durezza sia il marito sia Irfan Rana Mohamed per la presunta negligenza nella custodia degli animali. Proprio in quel contesto si sarebbe consumato il dramma: durante una passeggiata nei campi, l’uomo – sentendosi accusato ingiustamente e ferito nell’orgoglio – avrebbe impugnato una zappa e colpito ripetutamente la donna, lasciandola esanime a terra.

A scoprire l’accaduto furono i carabinieri, allertati dalla figlia della vittima, che si trovava in vacanza in Spagna e si era preoccupata per l’assenza della madre all’ora di cena. Il sopralluogo portò al ritrovamento del corpo e, in breve, all’identificazione dell’autore dell’omicidio. Mohamed confessò il gesto durante l’interrogatorio preliminare.

Questa mattina, nell’aula della Corte d’Assise presieduta dalla giudice Anna Maria Loprete, si è tenuta la prima udienza del procedimento. In apertura, è stato ascoltato il comandante della stazione dei carabinieri di Foiano della Chiana, il sottufficiale Gianluca Falco, primo tra i testimoni chiamati a ripercorrere le fasi dell’indagine. Nelle prossime udienze è previsto l’esame di altri militari dell’Arma, quindi dei familiari della vittima, tra cui la figlia e il marito, costituitisi parte civile con gli avvocati Stefano Del Corto e Tommaso Ceccarini. L’imputato è difeso dall’avvocata Maria Fiorella Bennati.

Il caso di Letizia Girolami è emblematico di quanto la violenza possa scaturire da circostanze apparentemente banali, ma cariche di tensione emotiva e relazionale. Il contesto domestico, la coabitazione forzata e le dinamiche familiari si intrecciano in una tragedia che ha suscitato profondo sconcerto e dolore in tutta la Valdichiana.

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Tag: , , Last modified: Luglio 9, 2025
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