Cortona – Arezzo — In occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, le amministrazioni comunali di Cortona e Vittorio Veneto hanno siglato un protocollo d’intesa volto a promuovere una collaborazione duratura nei settori culturale, storico e turistico. L’accordo, approvato dalla giunta cortonese, rappresenta un impegno condiviso a valorizzare il patrimonio artistico, paesaggistico e memoriale delle due città, creando un ponte tra territori uniti dal rispetto della storia e dalla volontà di costruire un futuro fondato sulla conoscenza e sulla pace.
di Alice Grieco
Il documento, di validità triennale, definisce una collaborazione strutturata e sinergica tra i due Comuni, con l’obiettivo di promuovere la cultura come motore di sviluppo sociale, economico e turistico.
Attraverso attività congiunte, mostre, progetti didattici e percorsi di divulgazione, Cortona e Vittorio Veneto intendono rafforzare la partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale, valorizzare la memoria storica del Novecento e sostenere la conoscenza delle vicende legate ai grandi conflitti mondiali. In particolare, l’iniziativa si propone di riaffermare il valore universale della pace e della solidarietà tra popoli.
Il primo frutto concreto di questa cooperazione sarà la mostra fotografica “Life in Trenches – Vita nelle trincee”, ospitata a Palazzo Casali di Cortona.
L’esposizione, curata da un comitato scientifico congiunto formato da rappresentanti di entrambi i Comuni, presenterà quaranta fotografie provenienti dal Fondo Marzocchi del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto — una delle raccolte più significative dedicate alla Prima Guerra Mondiale.
Attraverso immagini d’epoca, materiali originali e supporti multimediali, il percorso offrirà ai visitatori un’esperienza immersiva nella quotidianità dei soldati italiani al fronte, restituendo la dimensione umana e drammatica della vita nelle trincee.
Parallelamente alla mostra, il protocollo prevede un momento di alto valore simbolico e civile: la consegna della cittadinanza onoraria di Vittorio Veneto ai cortonesi che parteciparono alla Grande Guerra.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Cavalieri dell’Ordine di Vittorio Veneto, vuole rendere omaggio al sacrificio dei soldati di Cortona caduti o impegnati al fronte, rinnovando un vincolo di memoria e gratitudine che unisce le due comunità nel nome della storia condivisa.
«Questo protocollo rappresenta un esempio concreto di come la cultura possa diventare ponte tra comunità e generazioni – sottolinea Francesco Attesti, assessore alla Cultura del Comune di Cortona –.
Attraverso la mostra “Life in Trenches” e le iniziative commemorative che la accompagneranno, intendiamo offrire un’occasione di riflessione collettiva sul passato, per rinnovare il nostro impegno verso una cultura che unisce, educa e ispira. La memoria non è solo un dovere, ma una risorsa viva che contribuisce alla crescita della società e rafforza il senso di appartenenza alle nostre radici».
Una rete culturale per la crescita condivisa
La collaborazione tra Cortona e Vittorio Veneto si inserisce in una più ampia visione di rete culturale interterritoriale, che mira a sviluppare iniziative comuni nel campo dell’arte, della storia e del turismo sostenibile.
Entrambe le amministrazioni si impegnano a coinvolgere istituzioni, associazioni e realtà del territorio, pubbliche e private, nella realizzazione di progetti di valorizzazione e divulgazione. L’obiettivo è costruire una piattaforma culturale condivisa, capace di mettere in relazione esperienze, competenze e risorse per una crescita equilibrata e partecipata.
Il patto tra le due città italiane, entrambe custodi di una profonda eredità storica, rappresenta un modello virtuoso di cooperazione tra territori che intendono fare della cultura non solo un elemento di attrazione turistica, ma anche un strumento di coesione civile e di costruzione identitaria.
Cortona e Vittorio Veneto, unite dal filo della memoria e dalla volontà di educare alla pace, si propongono così come laboratori di cultura attiva, dove il passato dialoga con il presente per generare futuro.


