Roma (martedì, 29 luglio 2025) — La comunità scientifica, il mondo dell’informazione e il pubblico televisivo italiano piangono la scomparsa di Claudia Adamo, meteorologa, climatologa e divulgatrice scientifica tra le più autorevoli e amate del nostro Paese. Aveva 51 anni. Il suo volto sereno, il tono pacato, la capacità di coniugare rigore scientifico e accessibilità l’avevano resa una figura di riferimento nel panorama meteorologico nazionale.
di Alice Grieco
Originaria di Roma, Claudia Adamo ha saputo trasformare una vocazione familiare in una missione culturale e professionale. Figlia dell’ufficiale dell’Aeronautica Luciano Adamo, storico meteorologo televisivo degli anni Novanta, Claudia ha ereditato e rinnovato l’approccio alla meteorologia mediatica, reinterpretandolo con sensibilità contemporanea. Dopo la laurea in Fisica dell’atmosfera presso l’Università di Tor Vergata, ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Ferrara, consolidando un profilo accademico solido che avrebbe poi guidato tutte le sue scelte professionali.
Il suo percorso televisivo è iniziato presso Sky TG24, dove per oltre un decennio ha raccontato eventi climatici estremi, disastri naturali e questioni ambientali emergenti con un taglio sempre scientificamente fondato, ma mai sensazionalistico. La sua voce è stata tra le prime, nel panorama giornalistico italiano, a richiamare con urgenza l’attenzione pubblica sul cambiamento climatico, mantenendo uno stile sobrio, inclusivo, orientato alla comprensione piuttosto che alla paura.
Nel 2018 è entrata a far parte della Rai, assumendo la responsabilità editoriale di Rai Meteo sotto la Direzione Pubblica Utilità. In questo ruolo ha dato un impulso decisivo all’innovazione del servizio meteorologico del servizio pubblico, sia nei linguaggi che nei formati. Visionaria e appassionata, è stata ideatrice del progetto Green Meteo per Rai Gulp, pensato per coinvolgere le nuove generazioni nei temi dell’ecologia e della sostenibilità, dimostrando ancora una volta come la scienza possa e debba essere raccontata con empatia.
Ma Claudia Adamo era molto più di una divulgatrice. Era una scienziata a tutto tondo, con esperienze di collaborazione con istituzioni di altissimo profilo, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) – in particolare l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima – e la NASA, oltre ad aver lavorato al fianco di Legambiente per analizzare l’impatto del riscaldamento globale sul territorio italiano. Nei centri di elaborazione dati, era apprezzata per la sua competenza, ma anche per la sua discrezione e la sua naturale autorevolezza.
La notizia della sua morte ha generato un’ondata di cordoglio e riconoscenza, non solo tra colleghi e addetti ai lavori, ma anche tra telespettatori che da anni seguivano con affetto i suoi interventi. Il Direttore Generale della Rai, Roberto Sergio, ha voluto ricordarla come “una straordinaria professionista, amata per la sua disponibilità e gentilezza”. Parole sentite anche quelle del giornalista Alberto Matano, compagno di molte dirette: “Con il tuo sorriso e i tuoi occhi pieni di luce illuminavi il meteo anche quando il cielo era pieno di nubi”.
Commovente il ricordo dell’amica e collega Paola Saluzzi: “Il cuore spezzato. Claudia, amica luminosa sempre, in ogni buio della vita, fino all’ultimo respiro”. In queste frasi, più che la descrizione di un curriculum, emerge l’essenza umana di Claudia: una donna capace di costruire legami sinceri, di portare luce con discrezione, di educare senza mai salire in cattedra.
Il suo contributo al giornalismo scientifico italiano è stato profondo e innovativo. In un tempo in cui la crisi climatica è diventata centrale nel dibattito pubblico, Claudia Adamo ha rappresentato una voce competente, ma accessibile, rigorosa e insieme rassicurante. Parlava al pubblico con un linguaggio limpido, senza mai semplificare eccessivamente, consapevole della responsabilità di chi informa su temi cruciali per il futuro del pianeta.
Con la sua scomparsa, il nostro Paese perde non solo una meteorologa di altissimo livello, ma anche una delle sue più appassionate interpreti della divulgazione scientifica. La sua capacità di educare attraverso lo schermo, di comunicare il clima come patrimonio collettivo e non come semplice dato, lascia un vuoto difficilmente colmabile.
Il suo sorriso, la sua voce gentile, la sua tenacia nel costruire una cultura della consapevolezza climatica resteranno impressi nella memoria di chi l’ha conosciuta, anche solo attraverso la televisione. E il suo esempio continuerà a vivere in tutte le giovani menti che, anche grazie a lei, hanno scoperto l’importanza della scienza, della natura e dell’impegno civile.
Tag: claudia adamo, divulgatrice, metereologa Last modified: Luglio 29, 2025

