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Arezzo, l’ultima estate della rosticceria La Griglia: un’icona che rischia di spegnersi dopo 57 anni di storia

Arezzo (giovedì, 17 luglio 2025) – In via Vittorio Veneto, tra le vetrine che si affacciano sulla strada, si respira un’atmosfera sospesa, come se il tempo si fosse cristallizzato in un’altra epoca. È qui che, dal 1968, la rosticceria ristorante “La Griglia” rappresenta un punto di riferimento per intere generazioni di aretini. Oggi, però, quel tempo sembra essere arrivato al capolinea. Alla soglia degli 81 anni, Antonio De Palma, fondatore e anima del locale, è pronto a chiudere le porte per sempre. A meno che, entro il 27 luglio, qualcuno non raccolga il testimone di una tradizione lunga quasi sei decenni.

di Alice Grieco

Davanti al girarrosto, i polli ruotano lentamente, scandendo un tempo antico, familiare, quello della cucina fatta a mano, dei pranzi della domenica, dei profumi che attraversano le stagioni. Antonio osserva silenzioso, con lo sguardo che si perde tra le spirali di fumo e memoria. Intorno a lui, nulla è cambiato: gli arredi sono quelli originali, i sapori pure. Solo il cartello in vetrina, con scritto “Questa attività è in vendita – 35.000 euro trattabili”, spezza quell’incantesimo.

La Griglia nasce come un’impresa familiare. Con Antonio c’è sempre stata Rina Fracassi, sua moglie, regina della cucina, che ancora oggi sbuca dalla porta con una ciotola colma di insalata di riso. Accanto a loro, da anni, lavorano anche Terzilio ed Elvira, volti noti ai clienti affezionati. In cucina si continua a lavorare come una volta, senza scorciatoie, senza compromessi.

Eppure, da oltre un anno e mezzo, la scritta “in vendita” campeggia sulla vetrina. Il primo annuncio risale al Natale del 2023. Da allora, nonostante qualche curiosità e poche visite, nessuno si è fatto avanti in modo concreto. “All’inizio chiedevo ancora meno – racconta Antonio – ma chi veniva diceva che il prezzo era troppo basso, che non era credibile. Eppure, qui dentro ci sono attrezzature che da sole valgono molto”.

Il figlio Luca, che ha sempre dato una mano, racconta senza giri di parole le difficoltà di trovare qualcuno disposto a portare avanti l’attività: “Appena sentono che si lavora anche il sabato e la domenica, si tirano indietro. Fare il cuoco non è qualcosa che si improvvisa”.

E così, tra dubbi e incertezze, la decisione è stata presa. “Il 27 luglio sarà l’ultimo giorno – conferma Antonio – se non si trova nessuno, chiudiamo per sempre”.

Per i residenti del quartiere, La Griglia è più di un semplice locale. È una certezza, un rifugio, un luogo dove trovare conforto nei piatti genuini preparati con cura. “È un punto di riferimento – ci dice una cliente storica – mi ha salvato tanti pranzi della domenica. E poi si mangia benissimo”.

La rosticceria è sempre rimasta aperta anche nei giorni festivi, un impegno costante che forse oggi rappresenta un ostacolo per i nuovi imprenditori. “Lavorare quasi tutti i giorni spaventa – aggiunge ancora Luca – eppure è proprio questo che ha fatto la differenza in tutti questi anni”.

Le emozioni affiorano con discrezione ma in modo profondo. Antonio non nasconde la commozione. “Abbiamo una certa età, ed è giusto riposarsi”, dice con voce rotta mentre continua a seguire la cottura dei polli. Ma in quella cucina, in quelle mani che non hanno mai smesso di lavorare, ci sono la dedizione, il sacrificio e l’orgoglio di chi ha costruito un’impresa che ha attraversato epoche e trasformazioni.

“Non è morto nessuno”, prova a sdrammatizzare Rina, con la sua consueta praticità. Ma è evidente che, per loro, la chiusura della rosticceria è come la fine di un’era. Non solo personale, ma anche collettiva.

Arezzo cambia, si trasforma, ma resta profondamente legata ai luoghi della memoria e del gusto. La Griglia è uno di questi. Un luogo autentico, senza fronzoli, dove il tempo ha saputo fermarsi con eleganza, conservando il valore delle cose fatte bene. Ora il futuro è appeso a un filo. C’è ancora qualche incontro in programma, forse una possibilità all’orizzonte. Ma il tempo stringe.

Se nessuno si farà avanti, il 27 luglio calerà il sipario su una delle botteghe più amate della città. E con essa se ne andrà anche un pezzo di quella Arezzo che, tra le pieghe del progresso, ha sempre saputo riconoscere il valore della semplicità e della tradizione.

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Tag: , , Last modified: Luglio 17, 2025
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