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Arezzo: il settore orafo resiste nonostante il calo delle esportazioni provinciali

Arezzo (mercoledì, 8 ottobre 2025) — Arezzo continua a essere un punto di riferimento nazionale per l’oreficeria, ma i dati sull’export provinciale evidenziano una leggera contrazione. Secondo le rilevazioni della Camera di Commercio, nel secondo trimestre del 2025 il valore delle esportazioni aretine si è attestato appena sotto i 4 miliardi di euro, segnando un decremento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa flessione interessa in particolare il comparto orafo, cuore pulsante dell’economia locale, che nonostante l’impennata del prezzo dell’oro – cresciuto del 40,3% nella primavera e del 39,3% nel semestre – non ha potuto invertire la tendenza negativa.

di Alice Grieco

L’analisi del primo semestre mostra un andamento contrastante. Complessivamente, il bilancio semestrale rimane positivo, con un aumento del 4,5% trainato dal brillante avvio d’anno, che aveva fatto registrare un +11,9% nel primo trimestre. “Nel complesso, l’export toscano nel primo semestre del 2025 registra una crescita dell’11,8%, sostenuta soprattutto dall’export fiorentino, che segna un incremento del 38,8% e supera i 4,5 miliardi di euro in valore assoluto”, spiega Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana.

Arezzo, tuttavia, sperimenta una fase di complessità. Il settore orafo locale, strettamente legato all’andamento delle quotazioni internazionali e alla domanda estera, risente della riduzione della spinta proveniente dal mercato turco, che nel 2024 aveva garantito volumi straordinari.

Il secondo trimestre del 2025 ha registrato una significativa contrazione: le esportazioni della gioielleria aretina calano del 27,5%, con un decremento del 25,3% nei primi sei mesi dell’anno, pari a quasi un miliardo di euro in meno. La flessione più marcata riguarda il mercato turco, che pesa per -952 milioni e un calo percentuale del 40,2%. Escludendo la componente turca, il saldo rimane leggermente negativo (-1,5%).

Non mancano però segnali positivi. Le esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti e la Francia crescono rispettivamente dell’8,9% e del 12,4%, segno che la qualità, la creatività e l’artigianalità dei gioielli aretini continuano a riscuotere interesse nei mercati internazionali. Sul fronte statunitense, invece, i nuovi dazi frenano la domanda (-22,3%), compensata solo parzialmente dall’incremento delle vendite tramite l’hub di Panama (+31%), strategico per il Nord America. A livello nazionale, gli altri distretti mostrano un andamento misto: Vicenza (+2,8%) e Valenza (+6%) crescono leggermente, mentre Milano subisce un calo significativo (-42,7%).

Il contesto nazionale riflette un quadro complessivo difficile per il settore orafo, con una contrazione del 13,8% nel primo semestre del 2025. Per Arezzo, la priorità strategica diventa rafforzare la presenza nei mercati in crescita e diversificare l’export, mitigando gli effetti della diminuzione della domanda turca e dei dazi negli Stati Uniti.

“La capacità di innovare, valorizzare l’artigianato e aprirsi a nuovi mercati internazionali sarà fondamentale per trasformare un periodo di incertezze in opportunità di crescita”, conclude Guasconi. La capitale italiana dell’oro, con la sua storia secolare e la tradizione manifatturiera, si trova oggi di fronte alla sfida di reinventarsi, consolidando i propri punti di forza e mirando a nuove geografie del lusso globale.

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Last modified: Ottobre 8, 2025
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