Arezzo (lunedì, 14 luglio 2025) — Si è spento sabato 12 luglio, all’età di 77 anni, Mauro Ferretti, figura di spicco del panorama calcistico toscano, noto soprattutto per il suo ruolo di presidente dell’Arezzo Calcio in una delle fasi più complesse e decisive della storia recente del club. Da tempo malato, Ferretti lascia un’eredità sportiva segnata da slanci ambiziosi, sfide difficili e momenti carichi di tensione, in un contesto calcistico e sociale in continua trasformazione.
di Alice Grieco
La sua avventura alla guida dell’Arezzo cominciò nel gennaio del 2013, quando subentrò a Gino Severini alla presidenza della società. La situazione del club, in quel momento, richiedeva decisioni rapide e coraggiose. Ferretti, imprenditore dalla personalità forte e comunicativa, si fece carico di rilanciare l’ambizione della squadra e l’identità della città sportiva. L’anno successivo, grazie alla domanda di ripescaggio, gli amaranto riuscirono a riconquistare un posto in Lega Pro, un passaggio fondamentale per riportare entusiasmo e prospettive tra tifosi e appassionati.
Nel corso della stagione 2014-2015, Ferretti affidò la panchina a uno degli allenatori più carismatici del panorama nazionale, Eziolino Capuano. Sotto la sua guida, l’Arezzo si stabilizzò in Serie C, concludendo la stagione 2015-2016 in nona posizione. L’anno successivo, con Stefano Sottili alla guida tecnica, la squadra riuscì a qualificarsi per i playoff, alimentando le speranze di un ritorno ai vertici. Tuttavia, l’eliminazione al primo turno contro la Lucchese segnò l’inizio di un progressivo declino.
Il 2017 rappresentò un punto di svolta critico per la società amaranto. Le difficoltà economiche e gestionali iniziarono a farsi sempre più evidenti, e Ferretti, fino ad allora protagonista e spesso figura centrale nel dibattito pubblico cittadino, cominciò a manifestare segnali di disimpegno. Il culmine si ebbe nell’ottobre di quell’anno, quando, durante una conferenza stampa dai toni accesi e carichi di tensione, annunciò la propria uscita di scena. Di lì a poco, l’Arezzo passò sotto la gestione della Neos e di Marco Matteoni, preludio a un periodo di grande instabilità, culminato nel fallimento del club, nell’esercizio provvisorio e nella cosiddetta “Battaglia Totale”, che segnò profondamente la tifoseria e la storia calcistica cittadina.
Dopo il distacco da Arezzo, Ferretti tentò un ritorno nel mondo del calcio con una breve parentesi alla guida del Livorno, cinque anni fa. Anche in quell’occasione, però, le difficoltà sportive ed economiche impedirono la realizzazione dei progetti iniziali, segnando di fatto la conclusione del suo percorso da dirigente calcistico.
La notizia della sua scomparsa arriva oggi come un epilogo amaro di una storia personale e sportiva complessa, fatta di passioni forti, decisioni difficili e visioni talvolta controverse. Con Mauro Ferretti se ne va un protagonista discusso ma centrale di un decennio determinante per il calcio ad Arezzo, in cui sport, città e comunità si sono intrecciati indissolubilmente.
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