Arezzo (lunedì, 16 giugno 2025) — Proseguono le indagini in seguito al grave episodio di violenza sportiva avvenuto domenica 8 giugno ad Arezzo, al termine della finale del torneo giovanile Under 13. I Carabinieri della Compagnia di Arezzo, impegnati in un’operazione congiunta nelle Marche, hanno effettuato una perquisizione domiciliare a carico del 45enne operaio residente a Pesaro, individuato come presunto autore dell’aggressione all’arbitro 18enne Lorenzo Petrelli. L’uomo, originario della Campania, è il padre di uno dei giovani calciatori della squadra Vis Pesaro.
di Alice Grieco
Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto due orologi sportivi da polso e un mazzo di chiavi. Gli oggetti, secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, apparterrebbero al giovane direttore di gara e sarebbero stati sottratti nello spogliatoio dello stadio di Arezzo, teatro del violento pestaggio che ha avuto ampia eco nazionale. Tali elementi rafforzano l’ipotesi di ulteriori reati, oltre a quelli già ipotizzati di lesioni personali aggravate e sequestro di persona: la Procura della Repubblica di Arezzo potrebbe infatti procedere anche per furto, se non addirittura per rapina.
Secondo quanto ricostruito sulla base delle testimonianze raccolte e dei filmati disponibili, al termine dell’incontro vinto dalla squadra aretina, il genitore avrebbe fatto irruzione nello spogliatoio arbitrale, visibilmente contrariato per la concessione di un calcio di rigore. Una volta all’interno, l’uomo avrebbe chiuso la porta a chiave e aggredito il giovane arbitro Lorenzo Petrelli, colpendolo con calci, pugni, una sedia e persino con morsi.
L’arbitro, dolorante, è riuscito ad uscire dallo spogliatoio, accasciandosi al suolo mentre chiedeva aiuto. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo, gli sono state diagnosticate fratture costali, contusioni multiple ed ecchimosi, con una prognosi di 40 giorni. Dimesso in nottata, è successivamente rientrato in ospedale per ulteriori accertamenti.
Il giovane arbitro, a pochi giorni dall’inizio degli esami di Stato, ha manifestato la volontà di proseguire la propria carriera nel mondo arbitrale, ricevendo solidarietà da tutta la comunità calcistica. In particolare, sono giunti attestati di stima e vicinanza dall’Associazione Italiana Arbitri (AIA), sia a livello locale con il presidente Sandro Sarri, sia a livello nazionale con il presidente Antonio Zappi.
Nel frattempo, il 45enne responsabile dell’aggressione è stato immediatamente identificato dai carabinieri e ora è soggetto a provvedimenti amministrativi, tra cui l’emissione del DASPO (Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive). Egli dovrà inoltre affrontare un procedimento penale per l’inqualificabile gesto che ha compromesso il regolare svolgimento di un evento sportivo riservato a giovanissimi atleti.
La famiglia di Lorenzo Petrelli ha chiesto che la giustizia intervenga con fermezza per dare un segnale chiaro e deterrente contro simili episodi di violenza sportiva. In parallelo, si torna a discutere della necessità di riconoscere agli arbitri un inquadramento giuridico simile a quello degli incaricati di pubblico servizio. Tale qualifica comporterebbe sanzioni più severe per chi commette aggressioni nei loro confronti, incluso l’arresto immediato.
Tag: aggressione, arbitro, ipotesi di reato, nuovi elementi, perquisizione Last modified: Giugno 16, 2025