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Femminicidio a Montecatini Terme: ritrovato il corpo senza vita di Maria Denisa Paun, trentenne scomparsa da Prato

Montecatini Terme (venerdì 6 giugno 2025) — Il caso di Maria Denisa Paun, trent’anni, cittadina rumena residente a Roma e nota anche con gli pseudonimi Adas(cognome dell’ex coniuge) e Alexanda nel contesto della prostituzione, si è concluso tragicamente con il ritrovamento del suo corpo senza vita. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato scoperto nella tarda mattinata di mercoledì 4 giugno, intorno alle ore 11:20, in una zona impervia ai margini di Montecatini Terme, tra i rovi nei pressi di un casolare abbandonato.

di Alice Grieco

Maria Denisa era scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 maggio da Prato, dove soggiornava da alcuni giorni in un residence di via Ferrucci per motivi lavorativi. La sua permanenza doveva essere breve, una tappa intermedia prima di raggiungere Bologna. Tuttavia, a Bologna non è mai arrivata. Il suo telefono ha cessato di funzionare poco dopo la mezzanotte, in seguito a una conversazione con un uomo connazionale, verosimilmente l’ultima persona ad averla vista viva.

La madre della vittima, Maria Cristina Paun, ha sporto denuncia di scomparsa il 17 maggio presso i Carabinieri di Roma, segnalando l’improvvisa irreperibilità della figlia. Da quel momento è stata avviata un’intensa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato, con il supporto dei Carabinieri del ROS, del GIS, dei Nuclei Investigativi di Prato e Firenze, nonché dei Vigili del Fuoco.

Il ritrovamento del corpo, parzialmente occultato tra la vegetazione, ha confermato i peggiori timori. La vittima è stata abbandonata come un oggetto da eliminare, in un luogo isolato ma non lontano dal centro termale della città.

Le condizioni della stanza n. 101 del residence di via Ferrucci — dove Maria Denisa alloggiava — appaiono compatibili con una scomparsa improvvisa o forzata: sono stati rinvenuti effetti personali come scarpe con il tacco, cosmetici e medicinali, ma mancavano sia il telefono cellulare sia la valigia. La chiave era ancora inserita nella serratura della porta, suggerendo una possibile uscita precipitosa o sotto coercizione. La sua Fiat 500, regolarmente parcheggiata con un tagliando settimanale visibile sul cruscotto, non presentava segni di effrazione.

Determinanti ai fini dell’inchiesta sono stati i filmati delle telecamere di sorveglianza, l’analisi dei tabulati telefonici e i dati di geolocalizzazione dell’autovettura dell’indiziato. Questi elementi hanno condotto al fermo di un cittadino rumeno di 32 anni, residente a Monsummano Terme, attualmente gravemente indiziato dei reati di omicidio e occultamento di cadavere.

Secondo le testimonianze raccolte, una barista avrebbe udito Denisa parlare animatamente al telefono la sera del 15 maggio. In quella circostanza, la giovane avrebbe pronunciato, in rumeno, parole inquietanti: «Se vado da lui o mi vede, mi ammazza». Una frase che, a posteriori, si rivela come un presagio tragico, probabilmente incompreso da chi le stava intorno.

L’inchiesta è ancora in corso. L’autopsia sul corpo di Maria Denisa Paun, prevista nei prossimi giorni, dovrà chiarire con precisione le cause del decesso. Il sospettato verrà sottoposto a interrogatorio di garanzia alla presenza del giudice per le indagini preliminari. Potrà scegliere se avvalersi della facoltà di non rispondere o fornire la propria versione dei fatti.

Il caso si inserisce purtroppo nel contesto più ampio e drammatico dei femminicidi in Italia, fenomeno che continua a richiedere un’attenzione sistemica e coordinata da parte delle istituzioni, dei media e della società civile

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Tag: , , , Last modified: Giugno 6, 2025
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