Arezzo (giovedì 22 maggio 2025) — Il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha rigettato la richiesta di sospensiva avanzata da BCC Leasing S.p.A., confermando la legittimità dell’ordinanza emessa dal Comune di Arezzo in merito alla messa in sicurezza dell’area del cantiere abbandonato sito in via Fabio Filzi, nel quartiere Saione. La decisione dei giudici amministrativi conferma, dunque, la validità del provvedimento comunale che impone alla proprietà l’adozione urgente di misure per fronteggiare le criticità igienico-sanitarie e ambientali segnalate da tempo dai residenti.
di Alice Grieco
L’ordinanza comunale, firmata da un dirigente dell’amministrazione aretina, trae fondamento anche da una relazione tecnica dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL), in cui si evidenziano condizioni di rischio connesse alla presenza di acqua stagnante negli scavi delle fondamenta del cantiere. Tali accumuli idrici, alimentati verosimilmente dalla falda sotterranea, hanno generato delle vere e proprie “vasche” a cielo aperto, potenziale focolaio di proliferazione di insetti e altre fonti di degrado.
I residenti della zona hanno più volte denunciato la situazione, lamentando un progressivo peggioramento delle condizioni di vivibilità, con episodi di degrado urbano legati non solo alla presenza di insetti, ma anche a fenomeni di microcriminalità. Le preoccupazioni della cittadinanza hanno trovato accoglimento nell’azione dell’amministrazione comunale, che, a seguito della definitiva interruzione dei lavori nel cantiere, ha ritenuto necessario intervenire per salvaguardare la salute pubblica.
La decisione del TAR Toscana, che respinge la sospensiva richiesta da BCC Leasing S.p.A., rappresenta un punto fermo a favore dell’interesse pubblico e consente al Comune di Arezzo di proseguire con le operazioni di messa in sicurezza dell’area, con l’obiettivo di ristabilire condizioni di salubrità e decoro urbano nel quartiere Saione.
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