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Palazzo di Vetro ad Arezzo invenduto all’asta: nuova gara a settembre con ribasso del 25%

Arezzo (sabato 17 maggio 2025) — Fumata nera per la vendita del cosiddetto “Palazzo di Vetro” di viale Giotto ad Arezzo. L’ultima asta immobiliare, promossa nell’ambito della procedura esecutiva del Tribunale di Arezzo sotto la supervisione del giudice Lucia Bruni e dell’avvocato Rachele Bruschi, si è conclusa senza offerte. L’edificio – un tempo punto di riferimento per l’economia locale – resta dunque invenduto, nonostante il prezzo base fosse stato fissato a 3.896.000 euro con offerta minima di 2.922.000 euro. L’assenza di manifestazioni d’interesse ha determinato il rinvio della vendita a settembre 2025, con ulteriore ribasso: la nuova base d’asta si aggirerà attorno ai 3 milioni di euro, mentre l’offerta minima sarà ridotta di un ulteriore 25%.

di Alice Grieco

Il fabbricato, rilevato nel 2010 da una società immobiliare oggi in liquidazione con l’intento di trasformarlo in un complesso di appartamenti di pregio, non ha mai visto l’avvio dell’ambizioso progetto di riqualificazione. Dal momento dell’acquisizione, l’edificio è rimasto sostanzialmente inutilizzato, fatta eccezione per una piccola porzione ancora attiva. L’assenza di manutenzione e il trascorrere del tempo hanno aggravato le condizioni strutturali dell’immobile, ora segnato da crepe, infiltrazioni e visibili segni di degrado.

Sebbene il Palazzo di Vetro si distingua per dimensioni considerevoli, posizione strategica e potenziale attrattivo, l’attuale contesto del mercato immobiliare aretino appare prudente. Le valutazioni elevate, in assenza di progetti certi e sostenibili, non riescono a stimolare l’interesse degli investitori, che paiono attendere ulteriori ribassi o opportunità d’acquisto più vantaggiose.

L’edificio – un tempo simbolo della vivacità economica cittadina, strettamente connessa all’industria orafa e ai servizi – è oggi al centro di un acceso dibattito pubblico. Diverse voci della comunità locale, come quella di Gianni Ulivelli (Italia Viva), auspicano una riconversione ad uso pubblico: uno spazio multifunzionale per start-up, cultura, formazione o attività sociali, attraverso un partenariato tra enti locali e soggetti privati. Altri, come il sindaco Alessandro Ghinelli, esprimono dubbi circa la fattibilità economica di tali interventi, in assenza di fondi strutturati e certi, e confidano in una soluzione privata che consenta il rilancio del bene.

Tra le ipotesi progettuali più recenti vi è quella avanzata dall’ingegnere Corrado Prosperi per conto di Rinnova Srl, che propone la riconversione dell’edificio in una struttura ricettiva di fascia medio-alta. Il progetto prevede un hotel a quattro stelle con 75-80 camere distribuite su sette piani, con parcheggi interrati a supporto. Tale proposta sfrutterebbe l’attuale conformazione dell’edificio, pur richiedendo un cambio di destinazione d’uso (da residenziale a ricettivo), nonché una significativa riqualificazione strutturale.

Il destino del Palazzo di Vetro resta tuttora incerto. In assenza di interventi tempestivi, si teme che il suo futuro possa ricalcare quello di altri siti urbani degradati – come l’area dell’ex Lebole – con conseguenze negative in termini di sicurezza, decoro e coesione sociale.

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Tag: , , , , Last modified: Maggio 17, 2025
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