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Corte d’Assise di Arezzo: rischio di condanna per un 37enne accusato di atti sessuali su minori

Arezzo (mercoledì 14 maggio 2025) — Nella giornata di ieri, un uomo di 37 anni, di origine pakistana, si trova a rischiare una pena di 24 anni di carcere per presunti atti di pedofilia, che includono un bacio a un bambino di 10 anni e tocchi inappropriati a un altro bambino di 6 anni. Il processo avrà luogo presso la Corte d’Assise di Arezzo, dove l’imputato è accusato di atti sessuali su minorenni avvenuti nei pressi della scuola primaria Sante Tani, situata nella zona di Belvedere, il 9 febbraio 2024. L’imputato ha negato le accuse.

di Alice Grieco

Un colpo di scena si è verificato durante la prima udienza, quando la presidente del tribunale, Annamaria Loprete, ha stabilito che la sede competente per il giudizio non era quella attuale, ma l’organo superiore, ovvero l’Assise, che si occupa di reati di maggiore gravità, come l’omicidio volontario. L’imputato sarà giudicato da una corte composta da due togati e sei giudici popolari. Dopo essere stato trasferito dalla prigione alla Vela, l’imputato è stato riportato nel carcere di Sollicciano dopo la comunicazione della data di inizio del processo, fissata per il 27 maggio.

L’episodio ha suscitato notevole preoccupazione tra i genitori, che hanno ricevuto notizie di un individuo sospetto che avvicinava i bambini durante il tragitto verso la scuola, approfittando di momenti di distrazione degli adulti. Le indagini, condotte dalla squadra mobile della questura, hanno portato all’identificazione del presunto responsabile, già segnalato per un episodio simile. In particolare, nel caso del bambino di 6 anni, si parla di tocchi nelle parti intime, mentre il bambino più grande sarebbe stato baciato sulla guancia, vicino alla bocca. Questi atti sono qualificati giuridicamente come violenza sessuale, aggravata dalla giovane età delle vittime e dal fatto che si sono verificati in un contesto educativo, ovvero nelle vicinanze di una scuola. La presenza di doppie aggravanti potrebbe portare a una condanna severa, fino a 24 anni di reclusione.

Le indagini hanno fatto affidamento su testimonianze e registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona. Nel caso del bambino più piccolo, il presunto pedofilo, richiedente asilo, avrebbe attirato il bambino in un parcheggio, lontano dalla madre, per compiere gli atti illeciti. A difendere l’imputato è l’avvocato Edoardo Stoppa, il quale intende contestare le accuse del pubblico ministero Laura Taddei, sostenendo che mancherebbero prove concrete del coinvolgimento del suo assistito, evidenziando numerose contraddizioni nelle testimonianze. La situazione rimane quindi in attesa di chiarimenti in aula.

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Tag: , , , Last modified: Maggio 14, 2025
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