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Il legame tra Arezzo e la Cappella Sistina: un contributo artistico immortale

Arezzo (lunedì 5 maggio 2025) — Tra la terra di Arezzo e il cuore della cristianità scorre un filo prezioso e senza tempo, intessuto dal genio dei grandi maestri del Rinascimento. Un’eredità artistica straordinaria collega infatti la città toscana alla Cappella Sistina, uno dei capolavori assoluti dell’arte mondiale, dove mercoledì alle ore 16:30 avrà inizio il conclave per l’elezione del 267º successore di San Pietro.

di Alice Grieco

Nel ciclo decorativo della Cappella Sistina è riconoscibile il contributo di tre figure legate ad Arezzo: Michelangelo BuonarrotiLuca Signorelli e Bartolomeo della Gatta, artisti che hanno dato forma a opere oggi considerate patrimonio dell’umanità.

Abbiamo chiesto al giornalista e divulgatore culturale Marco Botti, esperto di storia dell’arte, di approfondire le radici di questo legame profondo tra il territorio aretino e uno dei luoghi più emblematici del cristianesimo.

La Cappella Sistina fu costruita tra il 1475 e il 1481 per volontà di Papa Sisto IV, all’interno del Palazzo Apostolico. Il pontefice, desideroso di sanare le fratture tra la Curia romana e la Firenze dei Medici, promosse la partecipazione di artisti toscani all’impresa decorativa, sostenuto da Lorenzo il Magnifico. Quest’ultimo inviò a Roma i più importanti esponenti della scena artistica fiorentina, trasformando la cappella in un vero e proprio laboratorio del Rinascimento.

Tra gli artisti principali si annoverano il Perugino (supervisore dell’intero ciclo), Sandro Botticelli, Cosimo Rosselli e il Ghirlandaio. Accanto a loro operarono collaboratori di straordinario talento, tra cui PinturicchioFilippino LippiLuca Signorelli di Cortona (1445–1523) e Bartolomeo della Gatta (1448–1502), quest’ultimo fiorentino di nascita ma stabilitosi ad Arezzo dal 1470, tanto da esserne considerato cittadino adottivo.

Entrambi inizialmente inseriti nel gruppo operativo sotto la guida del Perugino, Signorelli e della Gatta assunsero un ruolo di primo piano nella realizzazione dell’affresco La disputa sul corpo di Mosè. Sebbene per anni si sia attribuito l’intervento principale a Signorelli, studi più recenti hanno rivalutato la paternità dell’opera in favore di Bartolomeo della Gatta.

Quest’ultimo non fu solo pittore: architetto, miniatore, liutaio e abate camaldolese della Badia di San Clemente ad Arezzo, fu anche l’erede artistico di Piero della Francesca. Lasciò testimonianza del suo talento in numerosi centri toscani – tra cui Cortona, Sansepolcro, Marciano, Castiglion Fiorentino e la stessa Arezzo – con opere di grande pregio, alcune purtroppo non più visibili.

La narrazione non può prescindere da Michelangelo Buonarroti (1475–1564), nato a Caprese (oggi Caprese Michelangelo), da famiglia fiorentina. A lui si deve il celebre ciclo di affreschi sulla volta della Cappella Sistina, commissionato da Papa Giulio II e realizzato tra il 1508 e il 1512. Il ciclo rappresenta le storie della Genesi e altri episodi dell’Antico Testamento, attraverso un apparato figurativo di straordinaria complessità e impatto.

Successivamente, tra il 1536 e il 1541, Michelangelo fu chiamato da Papa Paolo III per affrescare la parete di fondo con il monumentale Giudizio Universale, un’opera che avrebbe definito per sempre il linguaggio dell’arte occidentale.

Un ulteriore ponte ideale tra la Cappella Sistina e Arezzo è rappresentato da Giorgio Vasari (1511–1574), grande biografo degli artisti rinascimentali e profondo ammiratore di Michelangelo, che considerava il vertice assoluto della creazione artistica. Vasari individuava nella Sistina un modello insuperabile, un riferimento imprescindibile per chiunque si accostasse alle arti figurative.

Questa influenza si manifesta anche ad Arezzo, in particolare nella Cattedrale, dove si possono ammirare le vetrate e gli affreschi del maestro vetraio francese Guillaume de Marcillat (1470–1529). Attivo per alcuni anni a Roma, Marcillat contemplò direttamente le opere michelangiolesche, traendone ispirazione per le decorazioni delle volte del Duomo aretino.

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Tag: , , , Last modified: Maggio 5, 2025
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